C'è una scena nel primo film/documentario della trilogia di Matrix (se non hai visto la trilogia sappi che è una cosa gravissima) che quando la vidi per la prima volta non gli diedi tanta importanza.
Diciamo che compresi la sceneggiatura ma mai avrei immaginato che in quella scena si nascondesse una terribile verità, proprio come nella trama.
Nel film Morfeus, che richiama il mito dell'antico dio del sonno, che fa ponte tra il mondo reale e quello delle illusioni, spiega a Neo, (l'eletto o l'iniziato) il concetto di "Struttura".
Nella lingua originale usano un'altra parola : Costruction, che deriva dal latino "Costruere" (costruire o ammucchiare insieme).
Morfeus dice:
"Questo è Struttura, il nostro programma di caricamento! possiamo caricare di tutto: equipaggiamenti, vestiti, armi, addestramento simulato; tutto quello di cui abbiamo bisogno!"
In altre parole spiegava ad un Neo (sconvolto) che erano all'interno di un programma dove potevano inserire tutto quello che volevano.
Mi è sempre rimasta in mente questa frase e ci ho pensato per anni, poi quando mi decisi di imparare le discipline interiori allora finalmente compresi.
Chi diventa mio allievo cerco sempre di spiegargli questo concetto fondamentale, ma come sappiamo fino a quando certe cose non si sperimentano in prima persona non possiamo dire di conoscerle per davvero.
I sinceri "Esploratori Interiori" lavorano molto su se stessi cercando di raggiungere stati mentali e di coscienza sempre più profondi. Si sente un incredibile bisogno di andare nei propri abissi ma più si va in profondità e più si incontrano "resistenze" che altro non sono che le nostre identificazioni con la nostra parte individuale.
In altre parole più "giù" andiamo e più si perde il senso dell'io.
Quando sentite tutti quei mediatori che dicono di vedere cose, di sentire le energie o che incontrano delle entità, le cose sono due: o si sono inventati tutto (e purtroppo sono la maggior parte) oppure non sono ancora arrivati ancora nel piano "Stuttura" ma stanno ancora a livelli inferiori.
Ma cosa è "Struttura"?
È la mente senza nessun programma, è il vuoto mentale che si raggiunge con la vera meditazione: Dhyana!
In questo grafico secondo gli insegnamenti di Patanjali (Maestro di riferimento dello Yoga) la meditazione o vuoto mentale è al livello n.7.
Nel film, se notate, è tutto bianco, proprio per farci capire che non c'è nulla, non c'è nemmeno un io che osserva il vuoto.
Molti praticanti scambiano quel momento di vuoto per lo step successivo, lo potete notare quando descrivono alla perfezione quello che provano, già da qui potete capire quanto sia "complicata" la nostra mente.
Ma cosa c'è di davvero sconvolgente quando siamo nel vuoto mentale?
Se andate allo "Yoga Festival" tutti vi diranno:
"che bello! che pace interiore! sento le energie dell'Universo!"
e mi fermo qui se no vomito...
Calcolate che quando siete in "Struttura" voi non solo percepite il vuoto, voi siete il vuoto!
Già questo dovrebbe far venire i brividi ecco perché è saggio approcciarsi a questi argomenti con una certa sacralità ma il peggio deve ancora venire (ironico)...
Da questa consapevolezza si comprende come ogni cosa che vediamo nel mondo manifesto è qualcosa che ha una causa e se la vediamo vuol dire che in qualche modo ci è stata "caricata" come un file nella nostra mente e creerà sempre fluttuazioni nella mente.
Se questo non ti sconvolge vuol dire che non l'hai ancora assimilato.
Patanjali in uno dei suoi versetti più famosi dello Yoga Sutra dice:
"Yogaś-citta-vr̥tti-nirodhaḥ"
Di solito viene tradotto con : "Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente".
Fino a quando ci saranno fluttuazioni o modificazioni mentali non ci sarà mai Yoga o unione con il tutto, i problema nasce quando molti scambiano il silenzio mentale con il vuoto.
Come in tutte le cose serve pratica, ma se mi avessero detto queste cose prima, avrei risparmiato un bel po di tempo.
Buona Pratica
Luigi
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