Tutte le pratiche così dette "spirituali" hanno un fine comune, quello di rispondere alle grandi domande dell'Uomo Ricercatore di Verità, come:
- Chi sono?
- Cosa ci faccio qui?
- Da dove vengo?
- Dove sto andando...
ecc...
C'è un problema però... la nostra Mente...
È così ingannevole che ci spinge continuamente ad identificarci con essa, suggerendoci modelli, schemi, risposte alle nostre sincere domande.
Non solo...
Ma ci suggerisce anche modelli di vita da seguire per un fine spirituale.
Io che tratto la materia DIGIUNI, purtroppo, ho incontrato diverse persone che associano la spiritualità alla purezza del corpo adottando modelli di vita molto rigidi che appagano il loro "io" spirituale.
Mi spiace deludere qualcuno, che riversa in me aspettative considerandomi un asceta pronto a dare tanti bei consigli della buonanotte... ma io la mia fase di vita ascetica l'ho superata... Sono arrivato addirittura a vivere di Prana, ma acquisire una Siddhi (un Potere) non vuol dire essere spirituali, anche se su questo termine ci sarebbe da discutere.
Quello che ho davvero imparato è che il nostro bene più prezioso che abbiamo su questo piano 3D è il TEMPO!
Quando sperimentiamo la morte, attraverso le VERE pratiche spirituali, tutto diviene chiaro e la prima cosa che ti viene da pensare è:
- MA IO COME INTENDO VIVERE I RESTANTI ANNI DI VITA?
- COSA VOGLIO DAVVERO FARE?
- COSA È DAVVERO IMPORTANTE?
ecc...
Io le mie risposte me le sono date e ho SCELTO di vivermi la vita al meglio delle mie possibilità.
Ogni cosa che scelgo di vivermi è un'esperienza che voglio GODERMI al massimo, anche se a volte quella scelta agli occhi di molti normaloidi può sembrare poco spirituale.
Francamente del parere degli altri non me ne frega nulla, quello che conta è quello che vuole la mia Anima, il resto per me non conta.
La vita è CAUSA ed EFFETTO se conosco gli effetti, o se voglio scoprirli, posso scegliere se vivermi quell'esperienza bella o brutta che sia; i mezzi per guarirmi e purificarmi li conosco quindi sono libero di fare quello che voglio.
Chi decide di vivere una vita da monaco, di astinenze, di privazioni, è una scelta che rispetto ma non condivido, se non è una viscerale decisione, per i più è incarnare un io spirituale che da senso alla loro vita ma per me conta quello che vuole la nostra anima.
Vivere la Vita al massimo è un'Arte, perché comporta usare una grande volontà nel non rimanere legati ad una certa cosa, comporta esperire e ritornare subito liberi, sembra facile ma è la cosa più difficile del mondo.
Ecco a cosa servono davvero le pratiche spirituali... a ricordarci costantemente che siamo
NEL MONDO MA NON DEL MONDO.
Chi lo comprende è un uomo libero, gli altri eseguono schemi cantandosela e suonandosela.
SIATE LIBERI, SIATE VIVI!
Buona Pratica.
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