top of page
Immagine del redattoreLuigi Silvestri

SINDROME DEL PROFUGO



"Ho perso tutto!"
"Ho perso ogni riferimento"
"Non so più dove è casa mia"
"Non sono nel mio habitat"
"Mi sento come un pesce fuor d'acqua"
"Devo lottare per la mia esistenza"
"Sono solo e abbandonato a me stesso/a"

Il corpo parla e attraverso il suo linguaggio capiamo che tipo di "sofferenza" vive l'individuo a livello inconscio.


Come una persona costretta ad attraversare un deserto, avendo perso ogni riferimento,

non sapendo più dove è casa sua,

non sapendo più quando arriverà...

La risposta sensata dell'organismo è l'immediato contenimento dei liquidi per rallentare il più possibile la disidratazione. Esso cerca come può di trattenere tutta l'acqua che ha a disposizione per sopravvivere per superare quel drammatico lasso di tempo.

Queste percezioni, molto viscerali, attivano un arcaico programma di sopravvivenza.

L'organo preposto a questo programma sono i reni, in particolare i tuboli dei collettori; essi servono per il riassorbimento dei liquidi del nostro corpo.


In queste condizioni critiche i tubuli, in fase attiva, assorbono più acqua da rimettere in circolo e scartano meno acqua da eliminare attraverso le urine.

Nei casi estremi si parla di blocco renale o insufficienza renale, molti pensano che il rene non funziona più quando invece è il contrario, lavorano più intensamente per riassorbire l'acqua.

L'acqua trattenuta poi va dove ci sono infiammazioni in atto, peggiorandone le condizioni.

(Potete trovare approfondimenti nella Nuova Medicina Germanica di Hamer)


Ho visto questo programma attivarsi in diversi digiunanti... un pò per paura della pratica, un pò perché emergevano nodi interiori, aumentavano di peso costantemente fino a quando non risolvevano il loro problema.


Nel momento in cui la persona ritrova la tranquillità necessaria, sentendosi accudita, di nuovo a casa, non dovendo più lottare per l'esistenza, non sentendosi più abbandonata a se stessa, ma sopratutto ritrovando il proprio centro e la pace interiore, l'organismo interrompe bruscamente il processo andando "in soluzione".


Può addirittura espellere tutto in una volta anche 8 litri di urina, sgonfiando gli edemi e riducendo drasticamente sintomi e dolori.


Da qui si comprende come sia importante dare ascolto alla nostra mente profonda e come di solito certi "operatori della salute" attraverso le loro diagnosi creino più danno della malattia stessa.

Impariamo a trovare casa dentro noi stessi e saremo liberi da ogni genere di minaccia.

Buona pratica

luigi


466 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Comments


bottom of page